L’amianto (termine dal greco ‘amiantos’, che significa ‘incorruttibile’) è un insieme di minerali, che fa parte del gruppo dei silicati. L’amianto è reperibile in natura in praticamente tutto il mondo, e può essere ottenuto dalla roccia madre per mezzo di processi di macinazione e di arricchimento. L’amianto è virtualmente indistruttibile, nel senso che ha una resistenza eccezionale a agenti chimici, biologici, al fuoco, al calore, al freddo ed alla trazione. Inoltre è un materiale fono assorbente, ma cosa provoca l’amianto, ecco alcune informazioni utili partendo proprio dal nostro Paese.
Nel nostro Paese l’amianto veniva utilizzato soprattutto sotto forma di crisotilo, in edilizia soprattutto per creare le lastre, le condotte, i canali ed i tubi.
L’amianto è un materiale fibroso, e quindi con il passare del tempo tende a sfaldarsi in parti piccole e volatili. Proprio queste ultime sono la caratteristica pericolosa dell’amianto, che può provocare dei grossi danni alla salute delle vie respiratorie ed ai polmoni.
L’amianto è per questo motivo fuori legge in Italia dal 1992, e dal 1993 è vietata anche l’importazione di questo minerale.
Ma cosa provoca l’amianto a livello fisico?
Le polveri che l’amianto contiene se respirate possono causare delle patologie molto gravi. Alcune delle particelle inalate vengono eliminate dal corpo, altre invece rimangono nei polmoni per sempre. Stress, dilatamento, acqua piovana, sollecitazioni meccaniche possono favorire la dispersione nell’aria delle fibre di amianto e di conseguenza la possibile inalazione da parte delle persone.
La respirazione di fibre di amianto può causare principalmente tre gravi malattie, che sono il cancro al polmone, l’asbestosi ed il mesotelioma.
L’asbestosi consiste in una malattia che causa la modificazione della struttura normale del polmone. Si va a creare sul polmone un tessuto fibroso, che impedisce il trasferimento dell’ossigeno dall’aria al sangue. I primi sintomi di questa grave malattia sono i disturbi al cuore e difficoltà a respirare.
La patologia può essere diagnosticata per mezzo di una radiografia al torace. Questa malattia è molto insidiosa perché può attendere anche dieci anni dalla prima esposizione all’amianto per manifestare i suoi sintomi.
Il cancro al polmone è mortale nel 95% dei casi, ed in alcuni casi è causato da una degenerazione dell’asbestosi.
Il mesotelioma consiste in un tumore della pleura, oppure del peritoneo o del pericardio. Il mesotelioma non è guaribile, la prognosi è funesta ed in generale conduce alla morte entro 12 o massimo 18 mesi dalla diagnosi. Purtroppo questo cancro ha una latenza temporale elevatissima, che va dai quindici fino ai quarantacinque anni dall’esposizione.
Amianto: l’esposizione a cosa porta
L’esposizione all’amianto, secondo alcuni, può causare anche cancro della laringe e delle vie gastro-intestinali, soprattutto se l’esposizione avviene per mezzo di ingestione, per esempio di acqua contaminata.
Uno dei tratti comuni delle malattie da amianto, che le rende particolarmente pericolose, consiste nel fatto che quasi tutte si manifestano a distanza di decine di anni dalla prima esposizione, fino a 45 anni nei casi visti finora.
I materiali più pericolosi sono quelli che contengono amianto friabile, quelli meno pericolosi sono l’Eternit, o cemento amianto, che ha fibre al suo interno attorno al 10 o 15% a seconda della composizione.