Il solo nome evoca pensieri inquietanti ma che cosa vuol dire Brexit? In realtà ancora non si sa bene cosa succederà con questa Brexit. E quando c’è incertezza sul futuro, per l’appunto, c’è anche inquietudine.
Cosa vuol dire Brexit: partiamo dal significato
Significato di Brexit
Sicché l’uscita del regno Unito dall’Unione Europea significa soprattutto questo: incertezza, inquietudine. Sia pur con diversi distinguo, fra cui la moneta. Il Regno Unito è stato un partner europeo tutto sommato affidabile, non foss’altro che per tasso di democrazia apportato all’unione, nonché da un punto di vista meramente economico-finanziario. La grande famiglia europea così, fra continue luci e ombre ma con l’assicurazione di 70 anni senza guerre, viene privata di un apporto importante per volontà del popolo britannico, sulla scorta del famoso referendum celebratosi il 23 giugno del 2016.
Brexit e Grexit
Il termine usato, Brexit, scimmiotta l’altro acronimo, Grexit, che stava a significare la paventata uscita della Grecia dall’Unione Europea. Risultato? La Grecia, che molti volevano fuori, resta dentro; sua Maestà la Regina, che tutti davano dentro, ora si trova, obtorto collo, a restare fuori per volontà popolare, grazie soprattutto alla sciagurata campagna elettorale di David Cameron, che fra i primi punti mise la celebrazione dell’altrettanto sciagurato referendum. Ovviamente David Cameron, che alla fine si è scoperto essere contro la Brexit, avendo perso, si è dimesso. Adesso c’è Theresa May al suo posto, una sorta di commissario liquidatore che pensa di fare più in fretta possibile per attuare il volere del popolo. Ma, anche se c’è stata la dura opposizione di alcuni membri nel Parlamento, la signora alla fine ha stabilito che la data di inizio dei negoziati per l’uscita formale è il 29 marzo 2017.
Brexit, ricadute economiche e politiche
Le norme europee prevedono che le trattative possano durare al massimo due anni e quindi, verosimilmente, il processo di fuoriuscita della Gran Bretagna terminerà a marzo del 2019. In realtà l’iter potrebbe essere più lungo e complicato, perché, al di là delle formalità, devono essere riviste norme, trattati, accordi, situazioni logistiche, rapporti giuridici che al momento possono anche essere sommariamente individuati, ma in corso d’opera potrebbero essere molti di più del previsto. Dal punto di vista economico, non sappiamo bene cosa succederà alla fine del processo. Anche perché nel frattempo, da qui a due anni possono essere cambiate molte cose sotto il profilo economico, finanziario e commerciale, e non solo per quanto riguarda il Regno Unito.
Dal punto di vista politico, cosa vuol dire Brexit: l’affermazione della Brexit, pur se con stretta maggioranza, significa l’affermazione del particolarismo, del sovranismo, e in definitiva di un certo populismo che ha intaccato anche il Regno di Sua Maestà. Dicevamo delle dimissioni del Primo Ministro Cameron come primo violento contraccolpo, ma vi sono conseguenze forse ben più importanti. L’Irlanda del Nord e la Scozia non erano affatto favorevoli alla Brexit, e sia l’una che l’altra, oltre a rivendicare una solida dose di autonomia, intendono restare nell’Unione Europea. Soprattutto la Scozia la quale si è decisamente messa di traverso col suo Premier, la signora Nicola Sturgeon, la quale desidera che il Parlamento Scozzese, all’interno del quale ovviamente ha la maggioranza, la segua nella avventura di un nuovo secondo referendum per l’indipendenza della Scozia. Cosa che fa tremare i polsi ai regnanti inglesi.
Brexit e i fermenti secessionisti
Ma altri fermenti secessionistici stanno agitando l’Europa anche altrove. Il partito Sinn Fein ha chiesto una votazione per riunire l’Irlanda e l’Ulster. Così come il governo spagnolo ha chiesto il governo congiunto di Gibilterra. Insomma, la separazione del Regno Britannico dall’Europa segna un momento di svolta storicamente importante che può dare la stura all’apertura di nuovi processi secessionistici all’interno del Continente, già gravemente in crisi per la questione immigrazione.
In definitiva cosa vuol dire Brexit: non è solo una parola o un concetto, è un percorso che solo da poco si è capito quando comincia e che però non si sa quando e come finirà.