Da sempre, quando ci si è trovati dinanzi ad un problema o ad una necessità importante, a cui il soggetto o i soggetti interessati non potevano far fronte con le proprie forze, si è ricorsi alle “collette” e alle raccolte fondi”: un modo per contribuire tutti, nel proprio piccolo, a raggiungere un grande obiettivo, facendo del bene.
Ma negli ultimi anni ha preso sempre più piede, anche in Italia, il Crowdfunding: di cosa si tratta?
Il crowdfunding altro non è che un finanziamento collettivo, che si può riferire a iniziative di qualsiasi genere, dall’aiuto in occasione di tragedie umanitarie al sostegno all’arte e ai beni culturali, al giornalismo partecipativo, fino all’imprenditoria e alla ricerca scientifica.
Più nello specifico, il promotore di un’iniziativa per cui servono sosmme sostanziose richiede al pubblico indistinto (crowd), tramite un sito internet, somme di denaro, anche di modesta entità, per sostenere il progetto esposto (funding).
Nato in America ed in Australia, negli ultimi anni il crowdfunding si è diffuso anche in Italia, ed è sempre più utilizzato per realizzare progetti che altrimenti non vedrebbero la luce, tra cui le startup.