Secondo quanto afferma il settimanale tedesco Der Spiegel, che a sua volta cita fonti governative non ben identificate, la cancelleria Angela Merkel avrebbe recentemente cambiato idea riguardo alla permanenza della Grecia al’interno dell’eurozona, ritenendo che una eventuale uscita del Paese dall’area euro non avrebbe ripercussioni gravi.
Stando alle dichiarazioni del settimanale tedesco, pertanto, il pericolo di un eventuale contagio sarebbe molto limitato, visto e considerato che gli altri Paesi “salvati”, come il Portogallo e l’Irlanda, possono oggi essere considerati pienamente riabilitati. Pertanto, il rischio di conseguenze negative sembrerebbe essere scongiurato anche in virtù dell’introduzione dell’ESM, il fondo di salvataggio dell’Eurozona che oggi viene valutato efficace in termini di operatività, a differenza di quanto avvenne nel 2012.
Alla luce delle condizioni di cui sopra sembrano assumere minori timori le ripercussioni di quanto avverrà il 25 gennaio, quando le elezioni potrebbero (dovrebbero, secondo i sondaggi) premiare il movimento di estrema sinistra di Alexander Tsipras, Syriza. Il quale, tuttavia, sembra a sua volta aver cambiato idea: non uscire più dall’euro (come invece aveva paventato più volte negli ultimi anni) ma cercare di rinegoziare l’accordo di salvataggio con la Troika, cancellando una fetta significativa del debito pubblico greco.
Le indiscrezioni del Der Spiegel non sono state commentate nè dalla cancelleria nè dal ministero delle Finanze. Sembra però che un portavoce del ministero abbia rimandato alle dichiarazioni che nei giorni precedenti erano state rilasciate da Schauble, che ha esortato la Grecia a non abbandonarel a sua politica di riforme, e che comunque un eventuale cambiamento del governo greco non modificherebbe gli accordi precedentemente raggiunti.