Tra pochi giorni sarà Carnevale e per le nostre strade sono già tanti i bambini che sfilano in maschera, lanciando coriandoli e stelle filate.
Negli ultimi anni vanno per la maggiore le maschere che riproducono supereroi e cartoni animati, mestieri e personaggi noti, ma si stanno progressivamente “perdendo” le maschere più famose, quelle storiche, caratteristiche delle varie regioni italiane.
E voi sapete quali sono?
La più celebre è certamente quella di Arlecchino, maschera lombarda nota per la sua vivacità e agilità e soprattutto per il suo vestito multicolore: la leggenda vuole che la madre, estremamente povera, abbia cucito l’abito per suo figlio con degli scampoli di stoffa, tutti di colori differenti.
Celebre maschera napoletana è Pulcinella, che impersona il carattere napoletano in tutti i suoi aspetti, positivi e negativi, pieno di vitalità, un classico anti-eroe irriverente e ribelle.
Galantuomo allegro, coraggioso, che ama il buon vino è invece la maschera piemontese di Gianduja, vestito con giacca marrone, panciotto giallo, cappello a tre punte e parrucca col codino girato all’insù.
La maschera del Dottor Balanzone è originaria di Bologna ed incarna pedanteria e superbia. Si esprime in maniera prolissa convinto di essere un grande letterato, ma in realtà nella maggior parte dei casi fa discorsi senza un filo logico.
Servetta furba ed adulatrice, la maschera di Colombina è originaria di Venezia ed incarna la furbizia delle ancelle, che riescono a tirarsi fuori da tutti gli impicci in cui si cacciano tra l’altro da sole.